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Il buio di un luogo sospeso. Di uno spazio in cui ogni immagine conquista una nuova visione. Dove la fantasia corre, sperimenta, imprime, danza. Luci rosse, sogno o realtà?
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Nell’atmosfera di “Camera Obscura”, celebre album della cantante Nico, la collezione Sportmax Fall-Winter 2024 rinasce attraverso il suo sguardo. Un immaginario descritto dal poeta Gerard Malanga, assistente di Andy Warhol: “Che ci sia o no un mistero, quegli occhi, con l'enigma della loro assenza da ciò che li circonda, eclissano la perfezione dei lineamenti e della forma per aggiungere grande magnetismo”.
Potente è anche il magnetismo musicale di icone anni Ottanta come Nico e Grace Jones, Debbie Harry, Annie Lennox o Siouxsie Sioux. Donne di grande personalità, celebrate con stampe ispirate alle cover di dischi che decorano camicie, abiti, giacche e maglieria. Una visione futuristica delinea silhouette allungate dalle spalle scolpite e punti vita definiti da giochi di layering, con cinture ed effetti materici a contrasto.
Capispalla over si alternano a giacche sartoriali, cappotti ultra slim e mini cappe in maglia: da sovrapporre o da indossare sole, ponendo ancora una volta il punto vita in primo piano.Un corpo esaltato con la determinazione di muse à la Helmut Newton. Dove abiti e giacche effetto bustier guardano al mondo della corsetteria con sofisticate geometrie, giochi di imbottiture e crinoline.
In quest’armonia cromatica, le sfumature del nero, del grigio mélange e del navy blu incontrano tocchi di rosso, royal blu, bianco e nude. Come in “Blade Runner”, la rigorosa sensualità di una nuova Rachel risuona in un passato che guarda al futuro, fra abbinamenti di tessuti tech e sartoriali, vernici e dettagli in PVC.E se Lou Reed dedicò il brano “Femme Fatale” alla stessa Nico, oggi sono boleri e abiti dalle forme aderenti a vestire questa “Venus in Furs”. Una femminilità resa glamorous da capi con frange di lurex o con movimentate trasparenze sovrapposte. Ma anche con giochi di macro-pieghe ispirate alle tecniche origami.
In questo mondo di contaminazioni culturali, shorts da pugile in tessuto tecnico o in pelle nera, con camicia abbinata, evocano un più sportivo stile Buffalo: una controcultura creata negli anni Ottanta ispirata alle tradizioni sartoriali americane e inglesi. Declinato in short-culottes o su pantaloni dal volume arrotondato o su camicie con cravattino in vernice effetto Cow Boy.Come accessori, scarpe Mary Jane con punte arrotondate addolciscono la silhouette, mentre il più classico camperos si intravede dai pantaloni. Nel nuovo secchiello rigido in vernice, dal manico in metallo, si nasconde un piccolo specchio dal tocco vintage.
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